Reazioni LENR .2

 

Dopo i precedenti test negativi sul reattore tubulare avevo di deciso di costruire un apparato più appropriato in grado di resistere a temperature e pressioni più elevate, il sistema di prelievo della temperatura tramite termocoppia è stato migliorato, un tubicino di acciaio inox sigillato ad un’estremità permette di portare la termocoppia nel core del reattore a stretto contatto con le polveri, per la resistenza riscaldante è stato usato filo tipo Kanthal A1 in grado di resistere a temperatura più elevata del Ni-Cr. Sotto schema dell’intero impianto con il reattore visto in sezione

 

 

L’interno del reattore è formato da due crogioli in allumina, su quello più interno e avvolta la resistenza riscaldante in Kanthal A1 cementata al crogiolo con mastice refrattario, il tutto è inserito dentro un altro crogiolo che serve da supporto, il tutto è circondato da un involucro in grafite la cui funzione è di dare un certo isolamento termico al sistema e di ridurre la temperatura a cui sono sottoposte le pareti esterne metalliche costituite da due piastre circolari (1, 2) (sotto e sopra) di acciaio inox il corpo del reattore è costituito da un corto tubo a forte spessore in bronzo (3), la tenuta del sistema è assicurata da guarnizioni metalliche in alluminio e da una guarnizione in silicone per alte temperature dove è necessario l’isolamento elettrico.
L’alimentazione del sistema è in corrente continua attraverso un trasformatore ed un variac avente la funzione di pre regolare la tensione più adatta per il sistema, la stabilizzazione e regolazione vera e propria viene fatta dal regolatore stabilizzato. Il rilievo della temperatura viene effettuato con termometro elettronico con sonda munita di termocoppia K, in grado di reggere oltre 1000ºC.
Per il rilievo e registrazione di tensione corrente e potenza assorbita dal reattore viene usato un data logger che trasmette i dati ad un P.C. dove vengono elaborati da apposito programma.
I segnali vengono pre elaborati da un adattatore di segnali per data logger per essere interpretati correttamente dal data logger,
qui:- gli schemi dell’adattatore

Sotto alcune foto del reattore in fase di assemblaggio

 

 

e di seguito una foto del banco su cui è fissato il reattore

 

 

Prove su reattore:

Il reattore è stato caricato con 3 g di polveri inerti (silice)e chiuso, i bulloni di chiusura devono essere serrati bene con chiave dinamometrica, per la tenuta è importante che vengano serrati bene tutti alla stessa coppia , il reattore è stato prima messo sotto vuoto e poi caricato con 30 psi di H2 (p. ass.), da notare che il manometro lato reattore dà misure in Pressione assoluta in psi il reattore è stato lasciato a riposo per 24 ore per controllarne la tenuta.
Superata questa prova è stata eseguita la taratura per controllare le possibilità del sistema.
E’ stato alimentato il reattore partendo con una tensione di alimentazione di 4,8V corrispondente ad una potenza assorbita di 5W quindi non resta che aspettare che lo scambio termico tra reattore ed ambiente raggiunga l’equilibrio e si annota la temperatura letta dal termometro elettronico, si viene cosi a costruire il grafico sotto riportato che permette di conoscere che temperatura raggiungerà il crogiolo una volta che gli è stata applicata una determinata potenza. (Il grafico è stato rilevato con temperatura ambiente di 17ºC)

 

 

Test LENR su polveri Ni da 50-100µm

Sono stati fatti test su polvere di Ni da 50-100µm in atmosfera idrogeno e quindi ripetuta in atmosfera Argon.
Caricati 2,5 g di povere Ni da 50-100µm le polveri sono state sottoposte a 4 cicli di messa sotto vuoto sino a 0,005 torr con pompa rotativa + diffusione a 350ºC e successivo caricamento con 20 psi di H2 (p. ass.); fatti questi cicli il reattore è stato caricato con 100 psi di H2 (p. ass.) e per 10 ore gli è stata applicata una potenza elettrica costante di 28W La temperatura è rimasta costante per 10 ore a 350 ºC e la pressione pure a 115 psi (p. ass.) , segno evidente che non c’è stato nessun assorbimento d’idrogeno da parte della polvere di nichel.
Sotto il grafico dell’andamento di questo test.

 

 

Lo stesso test è stato effettuato alle stesse condizioni in atmosfera argon non ha mostrato alcuna differenza sostanziale.

 

Test su polveri di Ni da 100 nm

Caricati 2,5 g di polvere di Ni da 100nm la polvere è stata esposta allo stesso trattamento del Ni a 50-100 µm e portata a 350ºC per 10 ore di seguito con H2 a 110 psi, il grafico del trattamento di seguito, si nota subito una differenza questa volta c’è stato un assorbimento di H2 da parte del nichel anche se di piccola entità.
La successiva controprova eseguita in atmosfera argon alle stesse condizioni conferma questo assorbimento ed il buon funzionamento del sistema.

 

 

 

I grafici sopra riportati mostrano anche l’assenza di emissioni anomale di calore.

 

Nel tentativo di trovare nuovi additivi che favorissero queste reazioni LENR avevo deciso di prepararmi una piccola quantità di idruro di nichel magnesio, Mg2NiH4 (Questo idruro viene usato in sistemi di accumulo di idrogeno).
Avevo trovato questa dettagliata procedura: - Safe processing route for the synthesis of Mg based metallic Hydrides
che permetteva di ottenere in un singolo trattamento in ambiente controllato prima la lega Mg2Ni e poi l’idruro Mg2NiH4 il tutto con H2 alla pressione di 10 bar e a temp. di 600 ºC.

Qui il procedimento seguito che alla fine mi ha portato alla: - Sintesi dell’idruro di magnesio.

Prossimamente un approccio diverso alla tecnologia LENR.

Bibliografia:

- Processo per ottenere polvere di nichel da 50-100 µm

- produzione di nano polvere di nichel da 100 nm